Due giorni fa ho finito un grosso lavoro di traduzione che non vedevo l’ora di togliermi di mezzo per liberare la mia scrivania per l’imminente lavoro di scrittura di un romanzo che mi porterà viai prossimi due mesi. Per celebrare la conclusione della traduzione, mi sono regalato un ebook e una copia di Understanding Chinese Fantasy Genres: A primer for wuxia, xianxia e xuanhuan, di Jeremy “Deathblade” Bai’.

Ora, prima di tutto, quanto è bello avere “Deathblade” come soprannome.
Voglio dire, nel mio caso, i miei amici mi chiamano “Doc”.
Noioso.
Ma “Deathblade”? Ah!
Sono venuto a conoscenza del lavoro di Jeremy Bay per la prima volta attraverso l’eccellente gioco di ruolo Righteous Blood, Ruthless Blades, pubblicato da Osprey. Un gioco progettato per simulare l’azione selvaggia dei film e dei romanzi wuxia e un’ottima alternativa all’onnipresente gioco di ruolo fantasy finto-medievale.
Sono rimasto davvero colpito dal gioco e ho guardato cosa avessero in catalogo gli autori (Brendan Davis ha collaborato con Bai al gioco) e mi sono ritrovato a cadere nella classica tana del coniglio.
Ora, mi piace il fantasy cinese, ma l’ho sperimentato soprattutto attraverso i testi “classici” – Romance of Three Kingdoms, The Water margin, Journey to the West ecc. – che attraverso i più recenti serial in più volumi che sembrano essere estremamente popolari. E ovviamente guardavo i film di Hong Kong molto prima che diventasse cool.
E ho spesso flirtato con wuxia nelle mie storie (non so con quale successo o in modo convincente).
Il primer di Jeremy Bai sui generi del fantasy cinese è esattamente ciò di cui avevo bisogno per mettere un po’ di ordine nella mia conoscenza patchwork dei tropi, dei temi e delle tendenze di un ENORME mondo di storie.
Il libro è breve (148 pagine in ebook, che costano meno di 3 euro) e va al punto, illustrando le idee di base e le stranezze di wuxia (fondamentalmente sword & sorcery cinese), xianxia (high fantasy cinese ad alta numero di ottani) e xuanhuan (che mescola modi occidentali e orientali nella sua narrazione).
Brevi capitoli forniscono background culturale, esempi e contesto storico per gli elementi costitutivi delle storie. È un’utile introduzione sia per i lettori che per gli aspiranti scrittori e contiene molti spunti interessanti sulla questione della traduzione che, come traduttore io stesso, ho trovato particolarmente interessanti.
C’è anche una lunga lista di lettura – che promette molte ore di esplorazione.
Una lettura leggera ma altamente istruttiva e sì, che porterà a guardare più film, più libri e chissà, forse porterà alla scrittura di alcune storie.
Altamente raccomandato a chiunque sia interessato al fantasy cinese e orientale.
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